Blogging tips
     
         

giovedì 22 maggio 2014

Innovazione Sociale: la rivoluzione dal basso

"La libertà non è star sopra un albero, non è neanche un gesto o un'invenzione, 
la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione" 
La  Libertà - Giorgio Gaber

E' ufficiale, la Social Innovation ha preso piede anche in Italia, a ben pensare uno dei posti più fertili per lo sviluppo di organizzazioni e strategie volte alla soddisfazioni dei bisogni collettivi: cittadini economicamente stremati da una crisi che non sembra avere fine, frustrati dal ritardo delle istituzioni nel proporre soluzioni che possano alleviare la conseguente pressione sociale in attesa dell'agognata ripartenza, cominciano a scoprire il potenziale del capitale sociale per dare impulso a quella "rivoluzione dal basso" che caratterizzerà, a nostro modesto parere, gli anni a venire. 

L'occasione è ghiotta anche per scrollarsi di dosso quel colpevole immobilismo che spesso ha imbrigliato la nostra Società nell'ascesa verso una dimensione più avanzata dal punto di vista tecnologico, culturale e civico: ammaliati da falsi miti, ci siamo abbandonati ad un sogno drogato lungo 40 anni (anche in virtù' di una naturale predisposizione alla "pappa pronta" e alla diffidenza verso il prossimo), per poi risvegliarci in uno stato di crisi isterica allarmante.
A quanto pare, sembra che qualcuno abbia smesso a un certo punto di piangere e lamentarsi, si sia fermato un attimo ad ascoltare e, tra gli strepiti e le urla del gruppo, abbia afferrato un pensiero, eco di un passato quasi dimenticato: "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo". 
Fonte: Banksy
Pian piano, tanti qualcuno, hanno deciso di imboccare una nuova strada alla ricerca di un futuro più responsabile, progredito e sostenibile: abbandonando i dettami del consumismo sfrenato e della proprietà ostentata (figli entrambi dell'accecante dio denaro) come mezzi di connotazione personale, hanno incontrato nell'innovazione tecnologica e nello spirito di comunità gli avamposti ideali per lanciare il proprio  richiamo al cambiamento.  
Sulla scia di movimenti provenienti spesso dall'estero e talvolta "fabbricati" in casa, una schiera in continua crescita di precursori ci ha rivelato che vi è solo un appiglio, cui aggrapparsi, per ripartire, e si chiama partecipazione: ecco che adesso abbiamo la possibilità di salvare collettivamente Pompei dall'abbandono e dal degrado attraverso il crowdfunding oppure accedere alle informazioni sui beni confiscati dallo Stato alle mafie attraverso una rielaborazione degli OpenData; una rinnovata coscienza ambientale consente alla bicicletta di soppiantare l'auto come status symbol, o ci invita a destinare gli spazi pubblici inutilizzati alla coltivazione solidale (Orti Urbani).
Questo processo di innovazione civica coinvolge ormai intere città, che si aggrappano alle nuove tecnologie per soddisfare le esigenze delle proprie comunità di residenti (Smart Cities) o ne includono le pratiche fondate sulla condivisione e sulla compartecipazione nell'evoluzione verso Città Condivise (Shareable Cities). 


Fonte: Diseño social

Il blog di Fly2share nasce con l'intenzione di partecipare a questa crescente pulsione collettiva, approfondendo e divulgando pratiche e soluzioni che riteniamo possano essere utili al rafforzamento della Società Civile: ci piacerebbe potervi parlare di esperienze legate all'ambito della Mobilità/Trasporti, e di sviluppi nel settore del Digitale quale risorsa per favorire la nascita di nuove modalità di innovazione sociale, abbracciando nel contempo le tematiche della Sharing Economy e della Sostenibilità;  in aggiunta, dedicheremo uno spazio per segnalarvi di volta in volta gli Eventi/Iniziative a cui Fly2share partecipa o che a nostro parere sono meritevoli di attenzione.
L'obiettivo è quello di offrire un contributo puntuale (uno/due post settimanali) laddove riteniamo ci siano dei vuoti informativi da colmare, delle esperienze incoraggianti da segnalare o argomenti sui quali vorremmo offrirvi il nostro personalissimo punto di vista. Il movimento della Sharing Economy, ad esempio, si è ormai affermato come modello socio-economico a livello globale, con una presenza già consolidata sul web sia dal punto di vista informativo che divulgativo: nella relativa sezione eviteremo dunque di spiegarvi cosa sia il Consumo Collaborativo e quanto sia figo, limitandoci piuttosto a fare da eco a quelle realtà che stanno contribuendo a diffonderne il messaggio (in Italia, per esempio, stanno facendo un grande lavoro gli amici di Collaboriamo!). 

Per oggi può bastare, vi salutiamo rimandandovi alla prossima pubblicazione del blog prevista all'inizio della settimana prossima. Au revoir.

Nessun commento:

Posta un commento